Ultima pagina del 2016. Anno di macerie e povero di diritti.
Anno di corto respiro, in cui lo sguardo più lungo non vede che a pochi mese di distanza. Governo compreso.
Anno tellurico, il 2016. Crollano sotto la polvere i borghi tra i più belli d’Italia. Fragili come castelli di carta, vengono giù palazzi e cattedrali; sotto, i corpi delle vittime, seppelliti dalle proprie case, dai propri averi, dai propri ricordi.
Vittime del terremoto e vittime del terrorismo islamico. A Ouagadougou (Burkina Faso, gennaio), a Bruxelles come in Libia (marzo), a Dacca (Bangladesh, luglio) e Berlino (dicembre). Continue reading
Un augurio per l’anno che verrà
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